La 104 degli animali
Diritti e permessi per supportare il proprio animale domestico
8/22/20252 min leggere


Permessi per curare un animale malato? Un tema serio, urgente, ma ancora senza risposte concrete.
Chi convive con un animale sa quanto possa diventare difficile gestire una malattia improvvisa o, peggio, una condizione cronica. Eppure, nel 2025, in Italia non esiste ancora una legge che riconosca permessi per chi deve assistere un animale malato — né retribuiti, né non retribuiti.
Il dibattito è aperto, e da tempo: associazioni come LAV e LeIDAA, giuristi e politici (come Michela Vittoria Brambilla e alcuni esponenti di AVS e M5S) hanno espresso la necessità di riconoscere anche agli animali il loro posto all’interno della famiglia, anche in termini di tutele pratiche.
Ma nessun disegno di legge, al momento, propone davvero un’estensione della legge 104 o un permesso dedicato.
Un problema concreto per tante famiglie
La verità è che accudire un animale malato può diventare un impegno totalizzante: appuntamenti veterinari frequenti, somministrazione di farmaci, trasporti, terapie.
Per molti padroni, specie se lavoratori dipendenti, questo significa dover rinunciare a giornate di lavoro o gestire tutto con permessi personali, ferie o congedi non retribuiti. E se l’animale necessita di cure continuative o in orari lavorativi? Il rischio è dover scegliere tra il lavoro e il benessere dell’animale.
E non dimentichiamolo: non assistere adeguatamente un animale malato può anche configurare un reato secondo il codice penale italiano.
E nel resto del mondo?
In Europa:
In Francia, il Partito Animalista ha proposto 24 ore di congedo retribuito per lutto pet (non approvata). Alcune aziende, come SantéVet, lo garantiscono già.
In Germania, Scandinavia, Regno Unito, nessuna legge statale prevede congedi per motivi legati agli animali. Tutto è affidato al buon senso delle aziende.
Fuori dall’Europa:
In Canada, alcune aziende offrono fino a 3 giorni di “pawternity leave” per l’arrivo di un nuovo pet, o per lutto (es. Talk Shop Media).
In Australia, aziende come Mars Petcare accettano certificati veterinari per giustificare l’assenza dal lavoro in caso di emergenze animali.
Tutti questi esempi, però, sono iniziative private, non diritti garantiti per legge.
Le soluzioni alternative: welfare aziendale e assicurazioni
In assenza di una legge, il sostegno alle famiglie arriva (quando arriva) da:
aziende pet-friendly, che riconoscono giorni di permesso retribuito in caso di malattia o lutto del pet;
assicurazioni sanitarie veterinarie, che rimborsano le spese mediche in parte o totalmente;
forme di assistenza integrativa (come i flexible benefit aziendali o fondi welfare personalizzati).
In Italia, alcune assicurazioni (es. Assur O’Poil, ConTe Cane e Gatto, PetPlan) coprono ricoveri, chirurgia, cure veterinarie prolungate, ma non offrono copertura per perdita di giornate lavorative o assistenza diretta.
Una riflessione onesta
Da cat sitter professionisti ci capita spesso di assistere gatti con patologie croniche o improvvise: insufficienza renale, diabete, tumori, traumi. Vediamo ogni giorno la preoccupazione concreta dei proprietari, spesso soli e senza reti di supporto, che si domandano: “Come faccio a esserci per lui se il lavoro non me lo permette?”
Siamo convinti che servano strumenti di tutela più concreti per questi casi.
Ma allo stesso tempo non possiamo ignorare il contesto economico difficile: sanità pubblica in affanno, tagli, welfare che non riesce a rispondere nemmeno ai bisogni umani più urgenti.
Forse la strada più realistica oggi è chiedere alle aziende private e alle assicurazioni di fare la loro parte: offrire benefit dedicati, coperture personalizzate, congedi flessibili, formule smart di tutela.
E tu, cosa ne pensi?
Hai mai vissuto situazioni di difficoltà nel gestire la salute del tuo animale?
Pensi che un permesso dedicato sarebbe un diritto da difendere?
Oppure credi che questa tutela debba restare una scelta individuale o aziendale?
Scrivici nei commenti: anche il confronto tra esperienze può aiutarci a capire meglio quali strumenti servono davvero.