Gatti Maltrattati

Non solo una questione morale ma anche un reato

8/30/20252 min leggere

Maltrattare un animale non è solo crudele. È anche un reato.

Fino a pochi anni fa, gli animali erano considerati alla stregua di oggetti dal nostro ordinamento giuridico. Nel Codice Civile sono ancora classificati come beni mobili semoventi (art. 812 c.c.), proprio come una sedia o una bicicletta. Incredibile, vero?

Ma qualcosa è cambiato. E non solo nelle leggi.

È cambiato il nostro sguardo.

La legge italiana oggi tutela (anche) gli animali

Dal 2004, con la legge 189, il Codice Penale si è aggiornato con l’introduzione dei reati contro gli animali:

  • Maltrattamento (art. 544-ter): reclusione fino a 18 mesi o multa fino a 30.000 euro

  • Uccisione senza necessità (art. 544-bis)

  • Spettacoli vietati, combattimenti, abbandono…

E oggi, grazie a una riforma approvata nel 2024, ci sono strumenti più efficaci: confisca definitiva, interdizione dalla detenzione, possibilità per le associazioni di costituirsi parte civile anche senza denuncia del proprietario.

In alcuni casi, come quello di Trieste (luglio 2025), si è arrivati a una condanna definitiva con confisca irrevocabile di oltre 90 animali maltrattati.

Ma la vera svolta è culturale

Se oggi vedessimo un cane legato alla catena, molti di noi proverebbero disagio, rabbia, indignazione.

Eppure, qualche decennio fa era la normalità.

Oggi invece:

  • Lasciare un cane in macchina al sole = emergenza

  • Picchiare un animale = gesto inaccettabile

  • Trattare un gatto “come un mobile” = segnale di un problema

Il rispetto per gli animali è diventato un valore condiviso. Non serve essere “animalisti” per riconoscere che anche loro provano emozioni, paura, stress, affetto. E quando li accogliamo in casa, diventiamo responsabili del loro benessere, fisico e mentale.

Le leggi ci sono. La sensibilità cresce. Ma non basta.

Ogni anno si aprono in Italia oltre 5.000 procedimenti per maltrattamento animale (fonte: Il Manifesto, OIPA, Cassazione), ma le condanne definitive sono ancora poche.

Serve più consapevolezza, più prevenzione, più formazione. Ma soprattutto serve una comunità che si indigna, che agisce, che si prende cura.

Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo fare la differenza:

  • Vigilando su ciò che accade intorno a noi

  • Segnalando situazioni dubbie

  • Informandoci e informando

  • Educando con l’esempio

Da cat sitter, lo vedo ogni giorno:

Quando entri in una casa dove un animale è rispettato, ascoltato e amato, lo capisci subito: si respira un altro clima.

E quando invece incontri un animale che ha subito abbandono, incuria o peggio, lo capisci ancora prima.

Chi maltratta un animale commette un reato, sì, ma ancor prima spezza una fiducia.

E per fortuna oggi, sempre più persone questo lo sanno.